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L'Istruttore del Club Alpino Italiano

La figura ed il ruolo di Istruttore

Molti appassionati di montagna, dopo aver frequentato uno (o più) dei corsi indetti dalle molte Scuole del CAI sparse per la penisola, si saranno chiesti come si diventa Istruttore, e quali sono le caratteristiche e le capacità richieste per assumere questo ruolo. Prima di inoltrarci in questi dettagli, forse è utile rispondere a una domanda che frequentemente viene posta da chi non è addentro negli aspetti legali e formali dell’accompagnamento in montagna, ovvero: qual è la differenza fra una Guida Alpina e un Istruttore del CAI?

La differenza è semplice, ed è ben espressa dalla legge dello Stato che regolamenta queste attività (Legge 2 gennaio 1989, n. 6): le Guide Alpine sono dei professionisti, che fanno dell’accompagnamento in montagna la loro ragione di vita e la loro fonte di guadagno; viceversa, gli Istruttori del CAI sono dei volontari che operano, in modo totalmente volontario e gratuito, all’interno dell’associazione. Mentre le Guide possono liberamente strutturare la loro attività ed offerta, gli Istruttori devono agire all’interno delle Scuole del CAI ed operare secondo le regole e le attività definite dagli organi competenti (in particolare, la C.N.S.A.S.A. – Commissione Nazionale delle Scuole di Alpinismo e Sci-Alpinismo).

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L'istruttore Regionale

Per acquisire il Titolo di Istruttore Regionale, è necessario partecipare ad un “corso-esame” che prevede diverse prove sia teoriche che pratiche e viene tenuto ogni due anni. Durante questo corso, tenuto dalle Scuole Interregionali, l’allievo deve dimostrare di aver appreso tutte le nozioni tecniche, teoriche e culturali necessarie a svolgere in completa autonomia le attività di insegnamento e di accompagnamento finalizzato all’insegnamento. Per lo SciAlpinismo, disciplina cardine della nostra Scuola, tali nozioni comprendono la conoscenza delle tecniche di salita e discesa, delle caratteristiche e dei pericoli dell’ambiente innevato invernale, della topografia e dell’orientamento e delle tecniche di autosoccorso.
Ma ciò che viene maggiormente valutato è la capacità dell’allievo a muoversi nell’ambiente montano, sia esso una via di roccia, una salita con gli sci o una via di misto in alta montagna, capacità che deve essere acquisita con l’attività personale e istituzionale durante la permanenza nel ruolo di Istruttore Sezionale. Altrettanto importante è la maturità alpinistica e il senso di responsabilità dimostrati 
durante le varie prove: insomma, il neo-Istruttore deve dare un senso di fiducia che faccia pensare ai suoi esaminatori: “A questo possiamo affidare degli allievi!”

Il superamento dell'esame, che viene tenuto da Istruttori Nazionali che non fanno parte della Scuola di appartenenza del candidato, comporta l'acquisizione del Titolo di Istruttore di Primo Livello, o Istruttore Regionale (ISA nel caso dell'Istruttore Regionale di SciAlpinismo, IA nel caso dell'Istruttore Regionale di Alpinismo).

L'Istruttore Regionale può dirigere Corsi di livello Base e di Livello avanzato in base alla propria specializzazione ed alle indicazioni date dalla C.N.S.A.S.A  sulla direzione dei vari corsi.

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Ammissione definitiva in organico

Al termine del primo anno, l’Osservatore può prolungare il suo periodo di prova di un altro anno, per essere nuovamente valutato. In seguito ai risultati della sua valutazione, sarà cura del Direttore della Scuola, o di persona da lui incaricata, comunicare al candidato il risultato del suo periodo di prova con l’ammissione definitiva nel corpo istruttori della Scuola (o la non ammissione) attribuendogli il titolo di aiuto-istruttore.

L’investitura ufficiale con la nomina ad aiuto-istruttore e l’entrata nell’organico della Scuola “Monte Messer” (con possibilità per l’aiuto-istruttore di accedere alle polizze assicurative CAI agevolate) avviene in occasione della prima Assemblea utile della Scuola.

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Come diventare Istruttore

Qual è il cammino che conduce ad acquisire l’abilitazione all’insegnamento nel CAI?

Nella pagina Diventare Istruttore del nostro sito web è stato ampiamente descritto come si entra a far parte dell’organico della Scuola Monte Messer ricoprendo la figura dell' Osservatore (o candidato Aspirante Istruttore Sezionale). Qui partiremo da quel passaggio iniziale, in cui un allievo o ex-allievo (o una persona di provata esperienza alpinistica) entra nella Scuola con il ruolo appunto di Osservatore. Anzi, andremo un po’ più in avanti, ovvero al momento in cui il nostro candidato, dopo aver conseguito la qualifica di Aspirante Istruttore Sezionale e dopo un periodo di prova di 1/2 anni, viene “promosso” ed assume la qualifica di Istruttore Sezionale.

L'Istruttore Sezionale

In questo momento, il candidato entra a pieno titolo nel corpo docenti della Scuola, ed inizia la sua “carriera” all’interno degli Organi Tecnici del CAI. Entra quindi a far parte di una bella famiglia che, al 2019, contava 698 Istruttori Nazionali, 1237 Istruttori Regionali e più di 3600 Istruttori Sezionali. Ma procediamo un passo alla volta. Entrando nell’organico della Scuola, il Sezionale partecipa attivamente ai corsi e può avere la responsabilità, seppur sotto il controllo e le direttive di un Istruttore titolato, di condurre un gruppo di allievi durante un’uscita pratica di un corso, oppure il compito di preparare e tenere una lezione teorica in uno dei corsi organizzati dalla Scuola. La sua preparazione, sia teorica che pratica, non si esaurisce a questo punto, ma continua, con l’obiettivo di farlo crescere e farlo arrivare a conseguire i titoli successivi.
Qui non si è usato il termine “titolo” a caso: il Sezionale, infatti, non è considerato ancora un
“titolato” a livello del CAI, in quanto la sua nomina segue una procedura tutta interna alla Scuola, per la quale si fa garante il Direttore della Scuola stessa, senza una verifica ufficiale degli organi competenti della C.N.S.A.S.A. Il Sezionale viene quindi identificato come Istruttore Qualificato, può gestire un piccolo gruppo di allievi e può tenere lezioni teoriche all'interno dei Corsi della propria Scuola, il tutto sotto la supervisione e seguendo le direttive di Istruttori Titolati (Regionali o Nazionali).

L'Istruttore Nazionale

La valutazione del aspirante aiuto-istruttore (Osservatore), espressa dai singoli istruttori e poi collettivamente riassunta in voto di maggioranza, porterà alla definizione di un giudizio che dovrà essere formulato in base a parametri nei quali devono necessariamente essere compresi:

  • capacità tecnica e pratica

  • capacità didattica e di comunicazione

  • atteggiamento di disponibilità nei confronti della Scuola, valutata con la frequenza alle attività didattiche e alle uscite pratiche, oltre che con la partecipazione dimostrata nelle fasi organizzative e di svolgimento.

  • Atteggiamento nei confronti degli allievi

  • etica dell' "andare in montagna"

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